Collana "Acheni fotografia"
isbn:978-88-89876-11-4
pp. 104
Formato cm. 8,5 x 11,8
A cura di Aldo Gerbino.
I vetri rappresentano «la strada maestra / d'ogni nuvola che avanza», e, in particolare, questi scatti di Andrea Attardi, si trasformano in palpitanti infiorescenze d'una città contraddittoria, quale Palermo è, la quale, tra rinascite e cadute, sembra, tutto sommato, votata verso un'irrimediabile corsa nel nulla, quasi proiettata in un lento, inesorabile vortice autodistruttivo. Da questo pare che nessuna rete posta ad arte possa essere stata, né in passato, ma, con amarezza, neanche in un ipotetico futuro, in grado di salvarla o di offrire primavere di redenzione. E di luce godono le immagini terse di Attardi; luce che nutre le ninfee, adagiate inconsapevolmente sulle acque immorte delle grandi vasche, luce per le vaste serre, per i corpi insinuanti delle cactacee, e poi quella che si distende sui litorali colti nei momenti di quiete: da Vergine Maria (1989), sovrastata dall'ombra massiccia del Castello a Mondello (1993) dall'ampia battigia su cui una barca è abbandonata, indolente, alla sabbia, fino a intricarsi nella ragnaia di fili, gru, cavi d'acciaio, bacini, sartiame, bitte e nuvole pruriginose di piogge, dei Cantieri navali (1997; 1999). Per altri momenti il guscio luminoso si addensa nella metafisica emersione dello skyline neogotico della tonnara e del mulino a vento, che volle Vincenzo Florio alla metà del XIX secolo, all'Arenella (2002), dove il merletto stilistico firmato dall'architetto Carlo Giachery, affronta la compattezza litica dei massi ritratti in primo piano e spalmati dalla chiarezza riverberante della luce riflessa.
Dalla Prefazione di Aldo Gerbino.