isbn: 978-8898731-09-1
pp. 112
F.to cm. 11 x 15,3
La "Quadreria Mediterranea" del Complesso Monumentale dello Steri costituisce quel sobrio patrimonio 'diffuso' d'arte contemporanea distribuito, nel tempo, in vari ambienti di Palazzo Chiaromonte (l'antica e inquietante sede dell'Inquisizione), con opere acquisite nei decenni del secolo trascorso fino alle più recenti donazioni. Esse caratterizzano, pur nella casualità delle estetiche, indicatori evolutivi d'una pittura maturata in ambito mediterraneo, con un punto focale di altissimo livello, quale, La Vucciria di Renato Guttuso, spostata dalla Sala delle Armi alla Sala Magna del Rettorato. Opere, queste, che dialogano con il portato guttusiano: ora in virtù di artisti legati, come Nino Garajo, da profonda amicizia col Maestro bagherese, e, più in generale con opere radunate, selezionate e qui esposte, in cui autori di prestigio offrono inequivocabilmente il loro punto di vista sulla persistenza e consistenza dell'idea mediterranea. Così, dal magistero pittorico e intellettuale di Filippo de Pisis, l'ineguagliabile "botanico flâneur", si transita col suo C'est n'est pas tout ad Ottone Rosai, l'amico di Papini formatosi nell'atmosfera della «Voce» e dei «Valori Plastici»; e ancora: da Giovanni Omiccioli, lucido esponente della "Scuola Romana" (firmatario con Guttuso e Mafai della prima testata dell'«Unità»), a Sebastiano Milluzzo, fino all'emotivo realismo di Vaquero o all'inciso agile di Cordio, per scorrere, poi, con le altre variegate impronte creative agenti nella nostra contemporaneità.