Collana "Corpi celesti/verde"
isbn:978-88-89876-12-1
pp. 52
Formato cm. 12,6 x 17,5
A cura di Aldo Gerbino.
Manualetto di variegata tassonomia, Panaxie si pone, già per la sua urgenza linguistica, quale traccia d'esistenza di Angelo Giambartino. Ed è proprio l'umoroso linguaggio, pregno di materia biologica, di icastiche sezioni poste in rilievo su transizione d'insetti, oggetti calcificati, legnose ramificazioni mollemente affondate nel tempo della memoria, ad approdare in rade brulle, per querceti avvolti dal battito affannoso ed eliofobico di lepidotteri convulsi. Così le Panaxie, ornate farfalle, intessono attrazioni amorose e mortali, soggiogate da tenebrali turbamenti vitalistici. L'acribia linguistica, i procedimenti sintattico-stilistici che ordiscono la raccolta, la personalissima ricerca della parola rivelano la frequentazione di tanta poesia simbolista; ma anche una precisa concezione della forma poetica. La 'parole' di Giambartino si presenta «come il risultato di una spremitura, non già come un involucro. Dunque, per strano che sembri, la forma viene spremuta fuori da un contenuto-concezione, il quale, in un certo senso, le riveste». Giambartino non solo ripropone, perché ne ha bisogno, termini coniati dal padre della nostra lingua letteraria, ma ne creea a sua volta, di altri cambia la flessione. Anche quando utilizza termini 'preziosi', ma esistenti e d'uso non esclusivamente letterario, l'autore rifugge dall'espressione abusata, stanca, o la rivitalizza, la 'resuscita' facendone risuonare, come per la prima volta, l'intrinseca musicalità.
Dalla Prefazione di Giuseppe Saja.